Eruzione dell'Etna dicembre 2020
Nuova eruzione stromboliana sull'Etna avvenuta nella notte del 13 dicembre 2020. Sul vulcano è iniziata una nuova eruzione dal cratere di Sud Est. La colata lavica durante la notte era visibile da grande distanza, tra brontolii e tremori vulcanici particolarmente forti. Di seguito gli ultimi dati raccolti dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo. Conosciuto in acronimo come INGV, è l'istituto di ricerca italiano preposto allo studio dei fenomeni geofisici e vulcanologici e alla gestione delle rispettive reti nazionali di monitoraggio dei fenomeni sismici e vulcanici.
L'Etna, imbiancato dalla neve, si è svegliato ieri sera, provocando su Catania una "pioggia" di cenere che ha "annerito" auto, balconi, strade e marciapiedi.
L'INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), nello specifico l'Osservatorio Etneo, comunica che a partire dalle 19:20 le varie reti di monitoraggio hanno registrato un incremento dell'attività eruttiva al Cratere di SE. Contemporaneamente si osserva un repentino aumento dell'ampiezza del tremore vulcanico che in mezz'ora è passato da livelli medi ad alti, al momento l'eruzione appare in diminuzione. Per quanto riguarda l'attività effusiva, ripresa da apposite telecamere, la colata lavica che si è propagata in direzione sud-ovest appare in fase di raffreddamento.
Catania si è svegliata ricoperta da un sottile strato di cenere nera, come tutto il fianco meridionale del vulcano, precedentemente ricoperto di neve. Ciò è dovuto ad un'intensificazione dell'esplosivo attivo dal cratere di sud-est, nelle prime ore del mattino. Questa attività, come confermato dall'INGV, si è già esaurita, come quella al cratere che appare in continua diminuzione. Per quanto riguarda l'attività effusiva, secondo gli ultimi aggiornamenti, tra i due flussi uno appare in raffreddamento, l'altro indica valori medi e al di sotto della soglia di attenzione.